Il Museo Etnografico di Fluminimaggiore è in realtà un antico mulino ad acqua del Settecento conosciuto con il nome di Mulino Licheri, si potrebbe definire la casa dei ricordi dei fluminesi. La sua originale costruzione risale ad alcuni decenni dopo la fondazione dell’attuale centro abitato, avvenuta nel 1704, a seguito della stipula di un atto di vassallaggio tra Don Ignazio Asquer e Donna Eleonora Gessa proprietari del feudo e tre persone provenienti da Terralba. Questi, una volta stabilitisi nella loro nuova residenza, pensarono bene di costruire dei mulini idraulici, sfruttando la potenza dell’acqua, risorsa che il territorio offriva. I mulini sostituirono in poco tempo le mole asinarie, sicuramente più economiche ma molto meno produttive. Iniziò quindi la costruzione di diversi mulini idraulici, tanto che nel 1860 se ne potevano contare ben ventuno!
Una volta attraversato il grazioso ponticello di legno di recente costruzione, il Museo offre una visuale esterna incantevole e la visita all’interno vi farà conoscere più da vicino la storia economica, sociale e culturale di Fluminimaggiore. Situato all’interno del centro abitato, si compone di stanze dove sono raccolti oggetti e strumenti del mondo agropastorale, relativi alle attività prevalenti del periodo storico che va dalla metà dell’1800 alla metà del 1900. La visita regala un viaggio a ritroso nelle antiche usanze della popolazione sarda, in un periodo dove la vita era legata ad attività di questo tipo.
Il restauro dell’edificio ha conservato le sue caratteristiche originali: ne sono un esempio i muri portanti ricostruiti con l’antico mattone crudo (Su Ladri) impastato con fango e paglia grossolana (Nuera), cosi come la tipica copertura in canna (Cannitzara).
La visita ha inizio nel cortile esterno dove sono disposti alcuni arnesi come la mola asinaria (Sa Moba a Mobenti), che triturava i cereali con l’ausilio dell’asino. Sotto il fabbricato sono collocate le due ruote a raggi disposte orizzontalmente che mettevano in funzione il mulino, utilizzando l’acqua del fiume Rio Mannu come forza motrice.
Il mulino è composto da 11 stanze ognuna di queste racconta una parte della storia di questo grazioso paese del sulcis un angolo di Sardegna di rara bellezza dagli splendidi paesaggi ancora incontaminati e ancora poco conosciuta.
Lo stesso comune di Fluminimaggiore ospita inoltre il Tempio di Antas, in cui scorre l’omonimo fiume. Il tempio, nato come santuario nuragico, risale al terzo secolo d.C.. L’unicità della valle di Antas è determinata dalla presenza di questo tempio punico-romano restaurato e ricostruito negli anni Sessanta.
Un antico sentiero metteva in comunicazione il tempio con le vicine Grotte di su Mannau. All’interno di esse è testimoniata la pratica del culto delle acque e sono stati trovati materiali archeologici dedicati a Tanit e al dio Taurus.
Le visite al museo etnografico sono aperte al pubblico da Giugno a Settembre tutti i giorni e da Ottobre a Maggio nei giorni festivi o su richiesta.
Tariffe
Museo etnografico
biglietto intero € 3,00 / biglietto ridotto* € 2,00
biglietto cumulativo
Antas e museo € 5,00
* gruppi oltre le 30 persone, scolaresche e bambini dai 6 ai 13 anni
Orari di apertura
da Ottobre a Maggio
mattino 10:00/13:00
pomeriggio 16:00/19:00
da Giugno a Settembre
mattino 10:00/13:00
pomeriggio 17:00/20:00
Per informazioni e prenotazioni:
https://www.facebook.com/startunopuntoinformazioni
il Museo offre una visuale esterna incantevole e la visita all’interno vi farà conoscere più da vicino la storia economica, sociale e culturale di Fluminimaggiore. Situato all'interno del centro abitato, si compone di stanze dove sono raccolti oggetti e strumenti del mondo agropastorale, relativi alle attività prevalenti del periodo storico che va dalla metà dell’1800 alla metà del 1900. La visita regala un viaggio a ritroso nelle antiche usanze della popolazione sarda, in un periodo dove la vita era legata ad attività di questo tipo.